Questo è il contributo che ci ha inviato il percussionista e compositore Cristiano Calcagnile
Sottoscrivo l’appello al fine di destinare la Stazione Leopolda ad attività artistiche.
Se la storia ha un senso, se l’impegno e i risultati che gli sforzi producono hanno un senso. Se il rispetto delle esigenze vitali dell’uomo hanno un senso, allora è tempo di smettere di privarlo di uno dei suoi più importanti nutrimenti e mezzi espressivi.
È una questione Etica, Morale, Sociale e di grandi valori esistenziali.
La ricerca artistica è pressoché inesistente in questo paese proprio per la mancanza di luoghi in cui sia possibile sviluppare e presentare lavori che abbiano per fine quello di emozionare e parlare alle persone del proprio tempo, quello in cui viviamo, non del passato.
Se la ricerca artistica ha un fine, infatti, è proprio quello di non perdere il contatto con ciò che siamo e diventiamo attraverso lo sviluppo di linguaggi in grado di dialogare con il presente, e, casomai, prepararci al futuro.
Tutto ciò che è a noi pervenuto, in ambito artistico e/o scientifico, ha avuto questa funzione e questa esigenza.
Ciò che oggi guardiamo come cultura fondamentale e imprescindibile per il nostro sviluppo (dalla letteratura alla musica, al teatro, alla danza, alla pittura ecc.), sono state un tempo qualcosa di nuovo. Una domanda a cui qualcuno ha saputo dare delle risposte, o anche solo ipotizzarle, sognarle e poi divulgarle.
Ecco, dunque, non fermiamo questo flusso, questa importante Arteria di senso e conoscenza. È importante quanto l’aria che respiriamo.
Perché le conseguenze di scelte sempre volte solo al profitto e alla cecità possono portare solo a disastrose conseguenze; come sangue che non riesce più ad arrivare a destinazione: La Cancrena.
Può una società vivere senza organi vitali? Siamo in grado di riconoscere questa funzione all’Arte?
Con Fiducia e Speranza
Cristiano Calcagnile